24 giugno 2013 – È mancato oggi il senatore Emilio Colombo, che fu uno dei padri costituenti ed il cui pensiero lucido e illuminato ha dato lustro alla vita politica italiana di ieri e dei giorni ancora recenti.
A noi piace ricordalo con il discorso che costituì il preludio dell’evento che si tenne il 7 luglio 2004 a Palazzo Marini, al quale ebbe a partecipare come ospite Prem Rawat ed il cui tema era la Pace nel suo significato più intimo e universale.
Percorsi deve molto al senatore Colombo, grazie al contributo e al sostegno del quale sono state rese possibili molte delle iniziative di Pace avvenute in Italia nelle sedi istituzionali.
A tutti i familiari del Presidente Colombo partecipiamo i nostri più sinceri e affettuosi sentimenti di cordoglio.
Camera dei Deputati – 7 luglio 2004
Gentili Signore, Signori, Onorevoli Parlamentari, Autorità,
Ringrazio gli autorevoli esponenti della Fondazione Prem Rawat e gli amici che hanno voluto conferire a me l’onore e l’onere di introdurre questo incontro.
Ringrazio Prem Rawat, di avercene fornito l’occasione: singolare per la sua natura, eccezionale per i suoi propositi.
Tutti noi cerchiamo nei modi che ci sono più congeniali, di contribuire a rendere migliori le condizioni del mondo in cui viviamo, sia come singoli, sia come membri di istituzioni diverse.
Cerchiamo di usare le nostre migliore abilità, e di favorire le migliori politiche per fornire a ciascuno di noi ed al mondo che ci circonda, condizioni di vita che consentano di prosperare nella pace e realizzare una esistenza piena.
Spesso e non pochi, siamo irretiti e limitati dai nostri egoismi, da debolezza, da sensi di impotenza. Più spesso dal nostro sforzo di perseguire questa visione abbiamo diretto la nostra attenzione primaria, alla società in generale, alle sue istituzioni, ai governi della cosa pubblica, alle organizzazioni internazionali, ai rapporti fra gli Stati.
Esiste però una prospettiva, poco percepita, che pone l’attenzione sull’Uomo, ogni singolo Uomo come attore di Pace.
Ce ne fa memoria il preambolo della Costituzione dell’UNESCO, che dichiara:
“poiché le guerre hanno origine nella mente degli Uomini, è nella mente degli Uomini che le difese della Pace devono essere costruite“.
Nella nostre riflessioni sulla Pace, sovente ci siamo imbattuti in due definizioni di essa che appartengono alla nostra cultura e alle sue radici Cristiane: La Pace “tranquillitas ordinis“ ; oppure: “opus iustitiae pax “.
Ma può esservi una “tranquillitas” che esista nelle cose, se prima non esiste nel cuore dell’Uomo e ne guida l’agire ? E potrebbe avere un impegno (opus) per la giustizia fra gli Uomini e fra i Popoli se esso non ha radici profonde in ciascuna Persona umana e nel suo cuore ?
Ecco dove attraverso un itinerario spirituale di ricerca, l’ideale della pace e dell’umana felicità, incontra la riflessione e l’opera di Prem Rawat.
Egli guarda alla Pace, non solo come una assenza di guerra, ma, anzitutto, come un atteggiamento dello spirito, un seme che deve germogliare, crescere e fruttificare nel cuore dell’Uomo, di ogni Uomo.
Le sue parole forniscono uno spunto di profonda riflessione, meritano di essere ascoltate in quanto sono un invito a conoscere, valutare, esprimere i valori che sono entro di noi, ma spesso giacciono come ricchezze inesplorate o neglette.
Ho il piacere, dopo avergli rinnovato il benvenuto, di invitare Prem Rawat ad introdurci in questo prezioso itinerario.
(Emilio Colombo)
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